mercoledì 14 settembre 2011

Necropoli di Cuguttu


Questo ipogeo si trova dietro il caseggiato scolastico dell'Ipia. Nonostante il tentativo di recuperarlo, c'è chi continua ad usarlo come gettito.
Foto collegata al post n°1 del blog:
http://blog.libero.it/LaPietraiaAHO


Il ritrovamento della necropoli di Cuguttu è opera di Roberto Melosi che per studi geologici ha esplorato i litorali di Alghero a sud della città con particolare interesse per le grotte verso il Cantar e la Cala Ballantino. 
Continuando nelle sue visite Melosi si è spostato nella zona nord, nei terreni alle spalle dell'Ospedale Civile.
Consapevole dell'importanza del suo ritrovamento e molto incerto sull'uso e sul periodo di quelle antiche strutture, comunica le sue scoperte al canonico Spano al quale invia una lettera della quale pubblico la parte che ci interessa.

Lettera in data 22 marzo 1873 dell’ufficiale dei Bersaglieri Roberto Melosi al canonico Giovanni Spano.

“Né debbo tacere di un’altra grotta artificiale che trovai precisamente nel territorio di Cuguttu, poco distante da Alghero, nella quale vennero ritrovate delle ossa umane. Negli strati tufacei di quel luogo trovasi un’apertura a guisa di pozzo, e che altre volte deve esser stato nascosto con cura, perché anche oggi passa inosservato. Discesi in questa specie di pozzo del diametro di circa 80 centimetri, si trova un’apertura quadrata regolare: la quale mette ad un piccolo stanzino, e da questo in una specie di sala larga circa 2 metri, e lunga 3 metri.
Sulle tre pareti di questa sala sono altre aperture quadrate di 70 a 80 centimetri, le quali mettono ad altre piccole stanzine perfettamente quadrate; da una di queste aperture si penetra in una stanzina alla quale tien dietro  altra assai larga, e che forma il punto più recondito di questo strano appartamento. Sul pavimento di ognuna di queste piccole stanze trovasi una pietra quadrangolare, la quale serviva ad otturare ermeticamente le aperture, essendo stata praticata nell'orlo dell’apertura stessa a questo scopo una specie d’intaglio affinché la pietra combaciasse perfettamente.
Una di queste stanze ha un buco nel soffitto per mezzo del quale penetra l’aria, e vedonsi segni evidenti che quivi furono accesi dei fuochi. Il suolo si compone di un sedimento fino della specie di quello che ho accennato per la tomba antecedente. Tutta questa sotterranea dimora è tagliata nel tufo con una regolarità ammirabile, ma per quanto mi facessi a lambiccare il cervello, non mi fu possibile indovinare a qual uso servisse ed a quale epoca potesse spettare.
Sortito da questa caverna, e girando su quei dintorni, scoprii, sulla parete di una specie di dirupo un’altra apertura tagliata come quella del detto sotterraneo, ma tutta piena di terra. Fatta portare una scala, trovai con mia sorpresa, nello scavare questo sedimento che l’otturava, una quantità di ossa umane, teschi, frammenti di crani, etc.
In questi dintorni trovai pure altri frammenti di ossidiana, ed una punta, che sembravami lavorata, di quarzo. Sarebbe stato necessario operare degli scavi, specialmente nella caverna, ma fu una disgraziata combinazione d’esser venuta a mia notizia l’esistenza di questa località il penultimo giorno della mia dimora ad Alghero. Non ostante potei rilevare una pianta con tutte le misure della caverna in questione."*

Sarebbe interessante vedere la pianta disegnata dal Melosi.

*Nuovo Itinerario dell'Isola di Sardegna di Pasquale Cugia, Tipografia Nazionale E. Lavagna e Figlio, Ravenna, 1892, pag. 144 - 145



Dietro l’Ospedale Civile c’è un campo incolto recintato.
Tra le erbacce si trovano gli ingressi dei numerosi ipogei che furono le sepolture degli antichi abitanti della zona nell’Età del Rame che negli anni della seconda guerra mondiale furono riutilizzati dai soldati forse come rifugi.
Come ci dice Taramelli non fu possibile salvare le tombe dai picconi dei cavatori di tufo.
Oggi viene spontaneo chiedersi il perché di tanto spregio e indifferenza verso un luogo così significativo del nostro passato.


INAUGURAZIONE DEL PARCO DI CUGUTTU

Il 21 dicembre 2019, giorno del solstizio d'inverno, si è tenuta la cerimonia d'inaugurazione del Parco della Necropoli di Cuguttu dopo la radicale pulitura effettuata dalla Coop Sociale Ecotoni onlus che ne aveva avuto l'incarico con un finanziamento della Fondazione del Banco si Sardegna.

Se oggi il sito ha ritrovato la dignità che la sua antica funzione richiede, lo dobbiamo alla sensibilità di Chiara Rosnati e Antonio Mura che, dovendo scegliere un'area da risanare, hanno scelto queste tombe sommerse dalla spazzatura dietro il suggerimento di Marina Favata che ha avuto sempre a cuore questa zona consegnata all'incuria e all'oblio. Nel corso della cerimonia ho capito a fondo che cosa è una sinergia. Ho visto tante persone che hanno lavorato unite per conseguire uno scopo senza il minimo attrito o incomprensione tra di loro. Ho capito che, se si lavorasse sempre in questo modo, non ci sarebbero questioni senza soluzione, tutto procederebbe felicemente per la nostra città, e sappiamo quanto Alghero avrebbe bisogno di sinergie.

L'evento ha dato l'occasione di individuare strategie per far sì che il risultato ottenuto diventi permanente. Si è pensato innanzitutto di allestire dei pannelli per spiegare a cittadini e turisti che quello è un suolo sacro in quanto accoglie le sepoltura dei primi abitanti del nostro territorio. Le tombe hanno restituito reperti significativi che fanno luce su un periodo molto lontano del nostro territorio. Di conseguenza ci siamo chiesti se si possono ottenere, dai Musei ove sono custoditi, almeno alcuni oggetti per inserirli nelle vetrine del nostro Museo Archeologico.

L'associazione Tholos ha proposto di promuovere la pubblicazione di un lavoro con gli gli studi fatti fino ad ora sulla necropoli e di presentarlo ai cittadini in modo che sia un punto di riferimento per chi desideri approfondire le proprie conoscenze sul sito.

Voglio qui rimarcare che l'inaugurazione si è svolta in una giornata particolarmente significativa per le antiche popolazioni. E' il giorno della rinascita del sole che dal 21 dicembre riprende vita, e trionfa sul buio. Noi ormai abbiamo perso la consapevolezza dei ritmi naturali e del ciclo solare, ma per un contadino o un pastore del neolitico era fondamentale conoscere i momenti dei solstizi e degli equinozi, e li sottolineava con solenni riti e cerimonie.

In questa ottica la scelta del 21 dicembre per presentare la rinnovata necropoli di Cuguttu ci accomuna a quelle arcaiche genti e ci auguriamo dunque che sia di buon auspicio per il futuro.


MONUMENTI APERTI 2022

14 e 15 maggio 2022

Per la prima volta nella storia di Monumenti Aperti è stato possibile visitare la necropoli di Cuguttu. Dobbiamo ringraziare alunni e insegnati della Scuola Media Maria Carta della Pietraia che, con  grande partecipazione ed entusiasmo, hanno illustrato ai visitatori l'antico sito, ahimè, sconosciuto ai più.

Pannelli esplicativi realizzati con particolare cura hanno reso la visita ancora più interessante. 
Lo studio accurato e approfondito svolto dagli insegnanti ha messo in luce un periodo della nostra storia poco o niente valorizzato. Speriamo dunque che non sia lontano il momento della riscoperta di questo tassello così importante del popolamento del nostro territorio anche da parte degli esperti del settore.
Personalmente ringrazio Marina Favata che ha sempre mantenuto una particolare attenzione per  questo luogo che, pur così vicino, è ancora molto lontano dalla percezione consapevole di tanti


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