venerdì 16 settembre 2011

Le fabbriche del crine

Questa panoramica mostra la città di Alghero presumibilmente negli anni 40. In primo piano, evidenziato dalla freccia rossa, si vede il capannone di uno stabilimento del crine. Più avanti potrete vedere il vecchio cancello ed un muro che dava sulla via Degli Orti in foto recenti.
Sulla costa, indicata dalla freccia bianca, si trova l'officina delle Ferrovie. Appena più in alto si nota un treno.
Nel terreno libero da costruzioni si vedono gli orti che in quel periodo occupavano vasti spazi fino a tutta la zona del Lido.
(Foto da "Nuova Comunità")


Questo vecchio cancello dello stabilimento del crine stava sulla via Garibaldi fino a due anni fa (2009). Oggi nel terreno sta sorgendo un palazzo.



Vecchie strutture dello stabilimento del crine visibili sulla via degli Orti. 


La palma nana cresce spontanea nei litorali di Alghero. Oggi è una pianta protetta.




Castiga 
Esposta nella Mostra "La civiltà del mare e la civiltà rurale" Ex Circolo Marinai (Alghero) dicembre 2013

Nel quartiere della Pietraia e sulla via Garibaldi si trovavano alcune fabbriche per il crine. Era dunque necessario scoprire qualcosa di più su questa realtà cittadina che è stato un importante elemento dell'economia algherese fino alla prima metà del Novecento.
La ricerca sul crine si è dimostrata molto ampia e infine si è deciso di fare dei disegni per illustrarla. 
La serie di disegni è stata utilizzata per realizzare un cartellone che ha partecipato nel 2001 alla mostra dei lavori scolastici organizzata dall'Obra Cultural. Il lavoro è stato eseguito dagli alunni della IV A e IV B della scuola elementare "La Pedrera".
Le immagini qui presentate sono tratte da fotocopie in bianco e nero colorate in seguito al computer.
Questo è il primo dei disegni. Si vede un uomo che ha caricato sul carro le foglie di palma nana recise per portarle in uno stabilimento 


1. La palma nana caricata sul carro viene portata in uno stabilimento per la successiva lavorazione.
L'uomo dice: - "Aiò, andiamo al crine!"


2. La palma nana viene scaricata nello stabilimento dove las crineras l' attendono per lavorarla.
La crinera dice: - Salve! Vi stavo aspettando.
Il giovane risponde:- Salve, bella ragazza!





3. Las crineras lavorano la palma nana. In alto la crinera sfibra la foglia con la pantinarora e dice: - Non ce la faccio più. 
In basso la ragazza si lamenta: - Ahi! Queste spine! Ahi!





4. La crinera taglia i gambi delle foglie della palma nana e canta: - "Taglia oggi, taglia domani, qualcuno mi guarderà..."





5. Le foglie ormai sfibrate vengono sparse nel cortile per asciugare.
Il lavoro delle crineras era accompagnato da un canto spesso improvvisato. Delle canzoni del crine è rimasto un testo. Le ragazze cantano: - "Le più belle di Alghero lavorano al crine ..."
Alla crinera che sta in mezzo manca un dito. Non è un errore. Talvolta alle lavoranti capitavano incidenti poiché si usavano pantinaroras, accette e altri strumenti pericolosi.



6. La firarora realizzava la treccia con la fibra già lavorata. Questa è l'ultima fase. Il crine, ormai pronto per l'uso, veniva venduto. 
Anche qui il lavoro è accompagnato dal canto che dice: - "Fila, fila, fila, ora viene quello che mi guarda..."



7. Questo è l'ultimo disegno e rappresenta due giovani che cantano due strofe della "Canzò del crino"
Il giovane dice:- Buona sera, quella ragazza, se permette le voglio parlare: Sono un giovane che cerca amore e voglio chiedere il suo amore."
La ragazza risponde:- " Ascolti, ascolti, quel giovane, e non cominci ad insultarmi. E già vede che sono piccola, non son ragazza da fidanzare."


MUSEO ETNOGRAFICO DI SANT'ANTIOCO



Nel Museo Etnografico di Sant'Antioco si possono vedere i prodotti ottenuti con la lavorazione della palma nana. Nell'isola è stato attivato un solo stabilimento del crine. 
I lavori qui esposti sono frutto dell'abilità degli abitanti delle grotte, is gruttaiusu, che li scambiavano con poco denaro o con del cibo. Is gruttaiusu erano coloro che abitavano nelle antiche tombe puniche adattate a dimora da chi, ai margini della società, vi si rifugiava.
Qui vediamo sporte per fare la spesa, scope di vario tipo e dimensione, un pennello da imbianchino (in basso a destra), corde e  una matassa di crine.










Stuoia forse di palma nana  utilizzata per dormire. Di notte si stendeva sul pavimento e di giorno si arrotolava per poggiarla in un angolo.

Le immagini sono collegate al post n° 3 del blog:
http://blog.libero.it/LaPietraiaAHO/

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